La sala dei cristalli era
il palcoscenico principale di un gran teatro che vantava sempre spettatori, che
ti coinvolgeva ed esauriva perché ti faceva lavorare giorno e notte; dove poter
finalmente recitare il proprio copione
privato.
Gli enormi specchi
posizionati ovunque creavano continui
giochi di luci e riflessi che mettevano
in comunicazione visiva lo spazio interno e la sua spettacolarizzazione esterna.
L'effetto esterno principale risultante dagli specchi era
quello di ingigantire lo stesso palcoscenico a ogni riflesso che si propagava
da un cristallo all'altro. Inoltre gli
specchi facevano continuamente rimbalzare la luce del proprio riflesso,
amplificandola; in ogni dove la vista poteva spaziare il volto visto di rimando era il proprio, in questo modo i presenti erano portati a
vivere circondati dalla propria immagine riflessa. Questo ne era l'effetto
interno. Si moltiplicavano persone e oggetti rendendo difficile distinguere il
vero dalla sua proiezione e di conseguenza la realtà dal falso.
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