giovedì 1 agosto 2013

estratto 3




La sala dei cristalli era il palcoscenico principale di un gran teatro che vantava sempre spettatori, che ti coinvolgeva ed esauriva perché ti faceva lavorare giorno e notte; dove poter finalmente recitare il proprio  copione privato.
Gli enormi specchi posizionati ovunque creavano  continui giochi di luci e riflessi che  mettevano in comunicazione visiva lo spazio interno e la sua spettacolarizzazione esterna.
L'effetto esterno  principale risultante dagli specchi era quello di ingigantire lo stesso palcoscenico a ogni riflesso che si propagava da un cristallo all'altro.  Inoltre gli specchi facevano continuamente rimbalzare la luce del proprio riflesso, amplificandola; in ogni dove la vista poteva spaziare il volto visto  di rimando era il proprio,  in questo modo i presenti erano portati a vivere circondati dalla propria immagine riflessa. Questo ne era l'effetto interno. Si moltiplicavano persone e oggetti rendendo difficile distinguere il vero dalla sua proiezione e di conseguenza la realtà dal falso.

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