giovedì 5 settembre 2013

un aria che si gusta

Ultimamente vi sto descrivendo la cornice, l'ambiente lasciando per ultima la parte più interessante a  mio avviso: i rapporti umani e le metodiche di interazione sociale, la parte tagliente e sarcastica.
Per cui vi racconto solo più una parte dell'ambientazione che è quella che riguarda l'aria.
Riporto solo poche righe. L'idea di un aria che si gusta serve per far comprendere la sensazione di forte stordimento che provano le persone quando si trovano in un ambiente come quello che nel libro viene descritto. Un posto dove si perde se stessi con le proprie abitudini.
Quello che capita ai concorrenti del gioco...

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La realtà diverge dal quotidiano in Garfia, dando la sensazione che sia artefatta e fasulla. La prima sensazione estraniante che non si comprende viene data dall'aria, carica di aromi mescolati e di forte impatto. Odori provenienti dai diversi mondi, alcuni talmente forti e densi da diventare sapori presenti nell'aria e percepibili al gusto.
«Un’aria che si gusta!» disse Barabba mentre si soffermava davanti al cancello dorato che segnava l'ingresso nel tempio.>>

dalle prime pagine de "Il regno di Garfia"
 

venerdì 30 agosto 2013

la passione di Barabba



Oggi voglio iniziare a raccontarvi una storia d’amore, quella tra Viola e Barabba, in questa scena lei va verso lui che si allena, con l’intento di manovrarlo e metterlo contro Sauro.




“Era ovvio!” si disse compiaciuta mentre si mordicchiava il labbro. Andò incontro a Barabba con gli occhioni lucidi e le labbra più gonfie del solito.
«Che c'è?» gli chiese lui ansioso. Dopo gli eventi recenti tra i suoi soci, sapeva che Cupido era nell'aria.
Forse finalmente era il suo turo! Forse lei si era accorta di provare qualcosa! Aveva il cuore in gola.
La voce gli si strozzava e il fiato gli mancava mentre la vedeva avvicinarsi leggiadra e soave più del solito. La corda che teneva in mano gli cadde ai piedi. Era pietrificato e lei finalmente gli fu davanti.
«Menomale che ti ho trovato» disse lei con un tono dolcissimo.
“Ci siamo, ci siamo, ci siamo” era la voce agitata della coscienza di Barabba: era certo, ora la avrebbe accarezzata, stretta e baciata... non stava più nella pelle.
Lei alzò il volto, sembrava quasi che una lacrima  stesse per scendere.
“È emozionata anche lei” sospirò pensando.
Una voce spezzata uscì da Viola:
«I suoi occhi, tu non hai visto i suoi occhi, solo tu mi fai sentire protetta!».
«Eeeeeeeeeeeh?». Barabba non capiva, aveva una confusione tremenda in testa. Poi si riprese.
«Chi scusa? Che occhi?».
«Sauro, dicevo. Non lo so ma ha degli occhi che mi spaventano, quando mi guarda ho i brividi, invece con te sto bene, solo tu mi fai sentire protetta». 
p.57

...




. Stava già sognando, si sentiva un eroe mascherato che salvava la sua donna in pericolo e lei lo avrebbe vissuto come un salvatore.
«Non preoccuparti, ci penserò io! Tu sei mia!».
Lei sospirò.
«Tu non hai idea di che emozione mi hai dato, non sai cosa significano per me queste parole».
  

p 59




giovedì 29 agosto 2013

giacinto

pag 12
I fiori parlano, i fiori hanno significato perché da sempre sono il simbolo della vita
ogni fiore indica uno stato d'animo o è un augurio per un nuovo evento, di aroma intenso e pacato sono in grado di stimolare emozioni, essenza divina da cui i profumieri distillano gli oli essenziali...

simboli di incanto

non potevano mancare neanche qui

fra tutti i fiori ho scelto il giacinto, era il più adatto
perché da un lato significa GIOCO
e qui proprio di un gioco si tratta, il gioco della vita
inoltre significa sia divertimento e dolore, tutte emozioni che si provano nelle competizioni

questo link descrive bene il giacinto

un significato legato al giacinto che non tutti sanno è anche quello di RINASCITA

tutti i fiori in un senso simboleggiano la rinascita, ma il giacinto per gli antichi era simbolo di rinascita; quella che avviene sotto forma di cambiamento, dopo emozioni forti come gioia e dolore,
i sentimenti che provò il Dio Apollo quando perse Giacinto che venne trasformato in fiore.




martedì 27 agosto 2013

la casa, il tempio, il pubblico



Il tempio in questo gioco virtuale sappiamo che corrisponde al palcoscenico, si tratta della classica CASA
Ogni casa è un  tempio. È il tuo tempio, è il mio tempio è il luogo dove si svolge la quotidianità della vita. La casa è come un  tempio. Un luogo sacro per chi ci vive.
Ma la CASA è anche il luogo dove si svolge quella drammatica commedia della vita che è il Gf, il Grande Fratello.
Il posto più sacro è diventato il posto più pubblico e tutti possono vederlo. Tutti possono spiare, attraverso i televisori, magici cristalli color onice ….
La sacralità del privato più assoluto diventa di dominio pubblico, alla mercé di tutti.  Molte sono persone che vivono nella loro piccola realtà quotidiana e non possono tollerare un simile scempio … un simile mostrarsi.
Il girare nuda per casa diventa scandalo se quella casa è visibile a tutti.
Visibile ma non visitabile si che gli abitanti perdono la sensazione di essere visti e giudicati e si lascino andare il più possibile verso una direzione che non ha ne regole ne paletti. Senza sapere quale sia l’opinione pubblica si da poter, magari mutare il proprio operare in qualcosa di più aggraziato; che piaccia di più.
Sono soggetti a critiche ma solo quando escono da quel magico regno che è la televisione, anzi il loro regno è ancora più magico, perché è una bolla protetta all’interno del mondo televisivo. Una bolla che può scoppiare in faccia da un momento all’altro ….
Ma loro non lo sanno perché sono contornati da specchi e vedono solo la loro immagine riflessa, amplificata come il loro ego smisurato.
Anche la persona più semplice li dentro diverrebbe  BEN ALTRO
Ed è questo il magico del gioco.


lunedì 19 agosto 2013



Essendo il luogo in cui le diverse realtà si incontrano, Garfia è dotata di un profumo unico, frutto della mescolanza di odori caratteristici dei mondi limitrofi, possiede un sapore particolare e una luce caratteristica in grado di emanare un armonia di suoni che stordiscono e ubriacano di ebrezza e confusione. Una realtà così diversa da ogni luogo mai visto da apparire fasulla e artefatta.